EFM 19 – (nr 1 – anno 2013)

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EFM 19 – (nr 1 – anno 2013)

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MAGAZINE EFM N. 19 (N.1 – ANNO 2013).
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EDITORIALE

Nel magazine Eurofishmarket n.19, affrontiamo il delicato tema dell’uso, o meglio dell’abuso, degli additivi nel settore dei prodotti ittici. Approfittiamo dell’aggiornamento della normativa europea sugli stessi e dei risultati ottenuti da numerose nostre ricerche in corso in materia di additivazioni per focalizzare l’attenzione dei nostri lettori su un tema che sembra davvero passare inosservato: un prodotto ittico fresco può essere additivato o no? Ma soprattutto seconda la norma un prodotto “trattato” può considerarsi fresco? Ed il consumatore, secondo voi, ha minimamente l’idea che una sogliola intera fresca o un gambero rosso mediterraneo fresco possano contenere degli additivi? Ben venga l’utilizzo di queste sostanze se servono ad aumentare la vita commerciale del prodotto, a tutelare maggiormente la salute del consumatore e, anche se oggi non lecito, a migliorare l’estetica del prodotto. Ben vengano tutti gli additivi utili ai suddetti scopi purché leciti, ben dichiarati in etichetta, a caratteri ben visibili. Realizzando magari banchi di vendita più ordinati e trasparenti dove risultano ben separate le categorie di prodotti ittici esposte: freschi, decongelati, prodotti ittici con additivi. Le madri comprano per i propri figli sempre più prodotti a cuocere, merendine, sughi e condimenti dove l’elenco degli additivi non spaventa più da anni fidandosi delle autorità di controllo e sempre di più dei marchi delle insegne presso i quali svolgono i loro acquisti. Perché continuare a mascherare dunque una consuetudine ormai radicata da anni? I consumatori devono potere effettuare una spesa consapevole. Questa omertà generalizzata sul tema sta comportando un mercato, parallelo, dove gli additivi vengono aggiunti nei prodotti ittici ma non si vedono perché non sono segnalati in etichetta, perché non sappiamo quali ricercare con le analisi, perché per alcuni di essi non ci sono analisi utili a rintracciarli, perché i consumatori vorrebbero il pesce naturale (però vogliono che non cambi mai colore altrimenti non lo comprano), perché ci sono delle restrizioni o delle licenze non sempre supportate da ricerche significative in materia. Insomma il percorso e lungo e speriamo di avervi con noi a supportare e sopportare le nostre ricerche per rendere il mercato più leale e i consumatori più consapevoli.

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